Le più famose bibiclette della storia e la loro evoluzione

La bicicletta detiene ancora oggi il primato di mezzo di trasporto più sostenibile della storia, ma come si è evoluta e quali sono i modelli più famosi? Scoprilo leggendo l’articolo.

 

Indice

Il lungo cammino dell’umanità nella storia, fin dai tempi più remoti, si è arricchito grazie a rivoluzioni tecnologiche che hanno facilitato l’evoluzione e il progresso della nostra specie: una di queste ha riguardato sicuramente la creazione della ruota, che è stata applicata nei carri trainati per la prima volta nel 3400 a.C.

Da allora il carro trainato e i cavalli sono stati gli unici mezzi di trasporto privato alla portata di tutti, fino agli inizi del XIX° secolo, quando ha visto la luce una rivoluzionaria invenzione chiamata “macchina per correre” che altro non era che il primitivo prototipo di un mezzo di locomozione che oggi tutto il mondo conosce bene.

È iniziata così, arrivando ai giorni nostri, l’evoluzione del mezzo di trasporto che vince quotidianamente il primato in affidabilità, ecologia e divertimento, cioè la bicicletta.

 

L’evoluzione dei modelli più famosi di biciclette nella storia

Dalla nascita della bicicletta alle bici moderne ci sono stati ben due secoli di sviluppi e innovazioni: il punto di partenza è sicuramente il brevetto della Draisina nel 1817, la prima bozza dell’odierna bicicletta.

 

La macchina per correre: la Draisina

Nel 1816, un geniale inventore tedesco di nome Karl Drais, ha creato un prototipo di “macchina per correre” (Laufmaschine) marciante a propulsione umana ed equipaggiata con due ruote di legno da otto raggi ciascuna e un manubrio meccanico per la direzionalità. Questa “macchina”, battezzata con il nome di Draisina in onore del suo ideatore, nei decenni successivi si è trasformata con l’aggiunta di ruote supplementari (ecco i primi tricicli e quadricicli) e accessori extra come leve manuali, pedali e pedivelle.

 

Il velocipede che scuoteva le ossa: il Boneshaker

Un grande passo in avanti, in termini di meccanica e manovrabilità, è avvenuto negli anni ’60 dello stesso secolo, quando Pierre Michaux e suo figlio Ernest, due fabbri carrai parigini, hanno creato la prima bicicletta che consentiva al guidatore, tramite pedali e manovelle rotanti applicati alla ruota anteriore, di muovere la bicicletta in avanti pedalando.

Fabbricata con una struttura di metallo rigido e ruote di ferro di certo non brillava per comodità, infatti dal 1869 in poi è stata chiamata in Inghilterra Boneshaker, cioè “scuotiossa”, per le fastidiose vibrazioni causate dalla sua struttura rigida che impattava sulle strade sterrate dell’epoca, aveva però il primo sistema frenante e un sellino che poggiava su una balestra fungendo anche da ammortizzatore.

 

Il biciclo Ariel Penny-Farthing

La produzione della boneshaker, che aveva avuto grande successo in tutta Europa, si è presto conclusa dopo un solo decennio lasciando il posto al biciclo Ariel inventato dagli inglesi James Starley e William Hillman. Un mezzo con una caratteristica speciale: la ruota anteriore era molto più grande rispetto a quella posteriore, realizzata appositamente per aumentare la distanza percorsa con un’unica pedalata e per ricordare l’altezza della monta a cavallo, che rimaneva comunque il mezzo più ordinario e diffuso dell’epoca.

Il suo utilizzo era così complesso e rischioso da coniare il termine “bicyclist’s face”, cioè “faccia da ciclista”, l’espressione tipica di chi stava per montare su uno di questi bicicli che, con i modelli Grande Bi costruiti dal parigino Victor Renard, potevano oltrepassare i tre metri di altezza.

 

La prima bicicletta sicura: la Safety Bicycle

L’alternativa al bizzarro e rischioso biciclo è arrivata nel 1884, ad opera di John K. Starley che ha realizzato la Safety Bicycle, “bicicletta di sicurezza” chiamata anche Rover, il modello di bici precursore dei modelli attuali poiché le ruote avevano uguale diametro tra loro e dimensioni minori rispetto al biciclo, permettendo quindi al ciclista di poggiare i piedi a terra, il telaio a triangolo, con una variante che permetteva il passaggio della gamba e la trasmissione posteriore a catena.

I problemi di sicurezza, equilibrio precario e stabilità sono stati così risolti dalla Rover, la prima vera antesignana dell’odierna bicicletta, la quale presentava un’unica ed ultima pecca: la rigidità nella locomozione causata dalle ruote piccole, risolta definitivamente con un brevetto da parte di John Boyd Dunlop, un inventore che incollando dei fogli di caucciù tra loro e gonfiando la sezione interna creando una camera d’aria, ha inventato il primo pneumatico, permettendo alla Rover di attenuare l’attrito con il terreno e procedere più spedita.

 

La bicicletta nel XX° secolo

Il secolo precedente aveva chiarito molte problematiche dei primi modelli di biciclette, difatti lo sviluppo di questi mezzi, dai primissimi anni del 1900 in poi è andato avanti fino a quando, nei ruggenti anni ’20 l’interesse verso il ciclismo ha subito un drastico calo nella maggior parte del mondo a causa del primo conflitto mondiale seguito alcuni anni dopo dalla grande depressione, ma soprattutto a causa del crescente interesse verso l’automobile, che veniva considerata il mezzo del futuro.

Per un ritorno in auge della bicicletta dobbiamo aspettare gli anni ’60 e ’70, dove la rivoluzione culturale ha aperto la strada verso una nuova concezione di libertà. In particolare negli Stati Uniti la bicicletta ha acquisito di nuovo l’interesse delle masse grazie alla maggiore consapevolezza del mantenersi in forma e ha conquistato il mercato raddoppiano più volte le vendite. È in questi anni che è nata la BMX, un modello di bici sportiva che prendeva ispirazione dalle competizioni di motocross, comparendo anche in molti film cult degni anni ‘80 come E.T. (1982), I Goonies (1985) e Rad (1986).

 

La nascita della mountain bike

Proprio negli anni ’80 è nata la prima produzione di massa di mountain bike, un modello di bici ideato per viaggiare su qualsiasi tipo di terreno sterrato, dai sentieri di montagna fino alle escursioni nelle campagne dell’entroterra di qualsiasi continente.

In origine, le mountain bike erano delle vere e proprie spaccaossa senza nessun comfort a causa della mancanza di sospensioni e della rigidità della struttura: solo alla fine degli anni ’80 iniziano ad essere integrati materiali hi tech come l’alluminio e le forcelle ammortizzate.

Ed eccoci qui!
Dopo più di duecento anni di storia ed evoluzione della bicicletta arriviamo ai giorni nostri, dove la rivoluzione, in termini di stile di vita e concezione del trasporto privato, la portiamo avanti ogni giorno noi di Donno Bikes, con il nostro brand di biciclette multifunzionali InBicy.

 

L’innovazione di iO by InBicy

Noi di Donno Bikes, già protagonisti nell’innovazione del mercato italiano delle cargo bikes muscolari ed elettriche e delle biciclette funzionali per il trasporto di bambini, abbiamo realizzato parte del nostro sogno: rivoluzionare la concezione del trasporto personale in bicicletta per le famiglie e per chi desidera un mezzo ecologico e conveniente per le sue tasche.

Con InBicy, il nostro brand 100% made in Italy, presentato nell’estate del 2022 ci siamo messi in gioco per rivoluzionare il mercato delle biciclette multifunzionali con il modello iO, pensato per soddisfare ogni personalità e necessità:

  • iO è completamente personalizzabile, regala un’esperienza unica di adattabilità e praticità che semplifica tutte le situazioni nel traffico cittadino, nelle strade sterrate e nei percorsi più faticosi grazie alla versione elettrica;
  • iO è pensato per tutti i tipi di ciclisti, dai liberi professionisti che desiderano seguire uno stile di vita che non dipende dall’automobile e dalle spese per il carburante, alle famiglie con bambini che vogliono spostarsi in sicurezza, sia per le passeggiate, sia per gli impegni di ogni giorno;
  • iO ti permette di affrontare tutte le esigenze quotidiane, come accompagnare i bambini a scuola e trasportare oggetti pesanti fino a 120 kg.

Grazie al nostro speciale sistema brevettato Flash Switch permettiamo ai ciclisti di tutto il mondo di affrontare ogni sfida senza dover rinunciare ai propri bisogni e al desiderio di muoversi in bicicletta, da ora multifunzionale.

 

La rivoluzione della bicicletta multifunzionale

Cosa rende le biciclette iO così speciali? Semplice, il rivoluzionario sistema Flash Switch che permette di trasformare la tua bicicletta in pochi secondi, senza bisogno di strumenti, senza faticare e senza sporcarsi le mani.

Come funziona Flash Switch? Nel tuo modello di bicicletta muscolare o elettrica, vuoi inserire un portapacchi aggiuntivo da 2 posti oppure un maxi cesto o ancora, un seggiolino? Oppure vuoi inserire tutti gli accessori disponibili e portare fino a 3 bambini con relativi zaini, borse per il tuo lavoro e oggetti fino a 120 kg, per poi tornare a casa, smontare tutto in meno di un minuto sganciando semplicemente gli accessori e partire per una sessione sportiva?

Con un clic puoi fare modificare la tua bici long tail come vuoi, ecco la vera rivoluzione della bicicletta multifunzione iO by InBicy, un unico modello di bici italiana per tutti i possibili utilizzi.

donnobikes
donnobikes

Il nostro manager è pronto a rispondere a tutte le tue domande e fornirti consulenza personalizzata. Chiedi pure!

Clicca qui per ulteriori informazioni!

RECENT NEWS